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Riflessioni sul Buio

 


 

 

 

 


Nel Buio

 Isabella Sandon Tenca


 

È caduta la robotica armatura/

delle mie convinzioni//


 

L'indifesa carne,ormai libera,/

pulsa inquieta//


 

Nel buio l'inconscio/

ammicca divertito//

 

 
   

       

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

ALL'APOGEO LE PLEIADI.

di Salvino LiberaMente Sagone – inedito

All'apogeo le Pleiadi.

Come
sorrisi tra lacrime.
Sparsi lumi
di cielo d’immenso
a vincere il buio.

A leggere il vero.
A vivere passione.

Briciole di vita
per passeri fragili
come angeli in caduta.

Lettere scritte
e perdute nel sogno.

Mani in cerca di mani.
Illusioni senza fine
al confine.

Pugni sul muro
a segnare lo spazio
e battito d’occhi
che conta il futuro.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ali spiegate al vento
in cammino planare
verso la porta socchiusa
dell’ignoto svelato.
 

 

 

D’abbraccio vitale
di respiro
di tremore
di singhiozzo
di urlo infinito.

Carezza calda
che accoglie l’essere.

Vita che torna
in luce.
A infrangere il buio.

Oltre il buio.

Nel silenzio del buio.

Di questo buio.


All'apogeo le Pleiadi.
Ora.

 

 

Senza Titolo

Serena Rossi febbraio 2023 Milano

 

Essere soglia.

Piatta memoria

E come statuina rotta scheggiata

Fragile. Manca un pezzo.

Inganno di cioccolata

Emicrania assicurata.

Essere soglia.


 

Pezzo del mondo

senza suono.

 

 

   

Senza Titolo

Serena Rossi febbraio 2023 Milano

 

Occhi tiepidi riempiti di festa

Pizza Napoli semifredda. Egiziana.

Non mi interessa sbagliare.

 

I treni del binario 21

Che non portano da nessuna parte.

 

Senza fissa dimora. Senza rimorso.

Stretti ai muri accostiamo piano.

Strisciamo.

 

 
    Claudio Zanini

In principio era il buio
 

In principio era il buio
prima che la luce fosse
prima che ogni cosa accadesse
prima che un alito risuonasse

era il buio, all’inizio,
insonne macchina del sonno
e dell’oblio.

Quindi s’aprì minima faglia
luce d’abbagliante lampo
d’universi mondi e vita.

Noi viviamo in quell’attimo
breve d’infinito,
entro labile intervallo
prima che ceda all’assedio
d’assoluta, sovrumana tenebra

 

 

   Il Metaverso

Isabella Sandon Tenca

ascolto nel buio con sintetizzatore modulare e aucusmonium di una composizione del canadese Scott Morgan

 

   Sullo schermo scivolano opalescenze//


 

Il suono si fa codice a barre/

di luce e colori dispiegati/

in una meta-realtà che va oltre//


 

Musica e immagine diventano/

silenzio della mente e voce/ d'Infinito //

 

     
   

Senza Titolo

Serena Rossi febbraio 2023 Milano

E’ un mondo nuovo all’alba di un sogno.

Esce fuori dalle macerie distrutto come ora, dopo, in Ucraina.

Una nuova era.

Metropolitana, nuovi eroi, nuovi animali, come una piccola volpe o un grande coniglio rosa-fucsia.

E attraverso la materia: colore incrostato, rigirato, appiccicato trovo spazio-equilibrio.

Nuovi mondi, espatriati, emarginati, le certezze una volta vacillate e crollate si riformano, nuove.

E noi nuovi, non ci sono solo eroi. (titolo di una mia silloge del 2017 edizioni NullaDie)

Nuove visioni di mondi. Incrostazioni, bruciature, ferite e feritoie dove passare felici attraverso, fare finta di niente.

Diventiamo pure cannibali, manca solo quello.

Ho fame d’aria, non mi annoio.

 

 
      Claudio Zanini

 

Oscura macchina

È un’oscura macchina, il buio

di smisurati e occulti marchingegni,

trascorre in raddensata ombra

rapida s’incurva in possenti arcate

d’onde immense e filiformi tracce:

qualcosa entro l’abissale ventre

nasce e s’accresce a dismisura.

       
     

IL BUIO

di Salvino LiberaMente Sagone – inedito

 


Il buio.

Luogo della mente.

Passo oltre la luce.

Storia d’anima.

Di riga da scrivere.

Di parola a fiaba.

Di sentiero finito.

Di scoperta attesa.

Senza confine.


 

Il buio

regno della magia,

un nodo spezzato

tra oggi e domani,

dove soli e incerti

il bene e il male,

sono spersi

nel loro esistere

spoglio di un senso.


 

Il buio.

Misterioso.

Intrigante.

Sensuale.

Ci leggi la storia.

Ci racconti il mondo.

Ci cammini.

Ci voli.

Poi accendi in sogno.


 

 
     
Il silenzio del Buio

Anna Argentino

Ho sempre avuto paura del buio,
pensavo che si nascondesse qualcuno
pronto a farmi del male
Eppure adesso, quando rientro la sera,
il silenzio del buio mi accoglie
placando le mie ansie.
Non lo sento più nemico, con la sua presenza so che la giornata volge al termine e potrò finalmente chiudere di nuovo gli occhi tra le sue braccia,
certa di non pensare più a niente,
a quei pensieri che alla luce del giorno
incombrano la mente.


 

 

           

 

 

 

 

 

   

"Senza titolo", 2021

Maurizio Gabbana

la nebbia
un'infinità finito
che cela ancor più Infinito,
pare "evanar" il Cielo
e con il cielo
il nuovo dì...

Tre merli zampettano nell'ovattato
quasi furtivamente
nel buio silenzio,
in silenzio
a volte sussurrano
velatamente bisbigliano,
un incomprensibile, ponderato... richiamo
tre note nel loro spartito
"versi" d'amore rispettoso del clima;
zampettando si rincorrono felici
spalancano le ali
fanno inchini
mantenendo una vicina distanza
rispettosi della libertà di ciascuno.

Un Amore quotidiano
in attesa che la Luce
varchi la buia soglia
aprendo gli sguardi
ed i cuori all'Azzurro.

 
     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Simona Albano

 
"Chandelier"

Quanto erano belle
le tue gocce di Murano

Tutte giù per terra! 

I bracci
torti
staccati

Strappati
i fili
penduli

Cristalli
sparsi
ovunque

nella stanza
riflettono
rifrangono

battaglie
perse
vinte
dipinte

Tutto è perduto?

È tutto sfranto?

Ma hai brillato, non sai quanto...

 

 

 

Gabriella Colletti

Buio. Una sola fiammella


Sei uscito di scena, poeta. Dire poeticamente sulla Terra è sparire. Essere, oggi, vuol dire scomparire / Buona scomparsa per la postmoderna / crudele farsa. Hai varcato la soglia, poeta, ed ora è buio fitto. Che bella l’oscurità! Così rassicurante. Ritornare nel grembo materno, finalmente a casa, nuotare nel liquido amniotico. In quel celestiale buio si può fare a meno della vista. Ogni colpo, attacco del mondo è attutito.

 

 

Ho varcato la soglia, dove mi trovo non so. Un’oscurità perfetta mi avvolge, direi che mi carezzi. È strano, ma vedo nel buio, o forse no, sarebbe meglio dire che sono accecato. Un liquido mi lambisce. Sento un tepore gradevole. È come galleggiare nel buio cosmico, siderale.

 

Le luminose ombre mi scortavano. Udivo i miei passi, il battito del cuore incalzava. Mi sospingeva il vento, ne udivo la voce, ma non ne comprendevo le parole. Qui è buio pesto. Fidarsi è d’uopo del nibbio e dell’assiolo, di vedetta sul ramo della strada che curva verso l’alto. Buio, buio e ancora buio. Qui è sempre buio. E buia la luce che da una storta finestra taglia l’aria fetida. Buia la città, alveare impazzito. Buio è il deserto infuocato, buia la luce tagliente e la lama del pugnale innalzato sull’agnello sacrificale. Buio lo sguardo di chi non vuole vedere e il cuore di chi non vuole sentire. Ma le fedeli ombre dileguavano i miei terrori. Buio. So che una sola fiammella è in grado di ucciderti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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